Intervistiamo Piet !

Intervistiamo Piet !

Intervistiamo Piet ! 150 150 martelli.stefano@libero.it

Dopo qualche anno di silenzio e’ forse giunto il momento di sentire il parere del nostro coordinatore sportivo, approfittando della pausa Natalizia..  Andiamo subito al vivo delle domande:

Come sta impattando il problema Covid?  Innegabile che lo sport abbia risentito di questo enorme problema. Di fatto siamo stati chiusi per un lunghissimo periodo dove gli allenatori piu’ appassionati/coinvolti si sono ingegnati autonomamente di portare all’ esterno i ragazzi per non far perdere loro il gusto e la voglia di giocare. Abbiamo perso diversi ragazzi specie nella fascia dei giovanissimi. Alcuni perche’ hanno cambiato sport poiche’ era possibile allenarsi (paese strano l’Italia) ma purtroppo diversi pare abbiano proprio smesso. I problemi sociali e fisici si noteranno per tanti anni, a mio parere. Nessuna agevolazione strutturale, vera, duratura per vedere di incentivare il ritorno allo sport di ragazzi (anche a Bologna sono tanti ma tanti i ragazzi che non fanno sport) e questo va detto se non urlato, a chi ci dovrebbe governare in tal senso; lo sport in Italia sembra che sia un “di piu’” mentre l’utilita’ non solo fisica e’ pazzesca. Il carattere puo’ essere aiutato tramite la disciplina sportiva e la gestione del gruppo… Confidiamo che finisca al piu’ presto anche questa ondata di fine 2021 che notiamo essere molto piu’ forte rispetto solo a settembre.

 La societa’ Atletico Basket si e’ data struttura?  So che a tanti non piace dall’esterno che ci siano genitori dirigenti. Ma dico a tutti che a loro deve andare un grazie enorme per il tempo dedicato. Lo fanno gratuitamente, mettendo tante ore a disposizione. E aggiungo, si sono messi in gioco, in un momento in cui erano presenti anche forti problemi economici. Problemi che a oggi mi risulta essere stati superati a pieni voti, nonostante la pandemia. Certo che per il futuro ci sarà bisogno di un ulteriore salto di qualità per dare continuità e risalto al grande lavoro svolto sino ad ora.

Problema di gestione con allenatori vecchi e nuovi? Nel periodo di pandemia, la rigidezza delle regole comunali sulla gestione degli spazi palestra (si veda esigenze dei ragazzi, continuità tra gli allenamenti, ecc.) non hanno certo aiutato, tuttavia grazie all’impegno di tutti gli allenatori, si è riusciti a garantire il servizio quasi sempre con doppia presenza !  Solo per passione sia chiaro a tutti (il rimborso non copre la benzina che viene messa per gestire partite e allenamenti, se si facessero bene i conti).. Quindi a loro un enorme grazie da parte mia e spero anche dalle famiglie dei nostri atleti.

Il problema che riscontro ancora oggi e’ duplice:

-pochissime possibilita’ di confronto fisico per la pandemia e per i tanti impegni gia’ in essere (personalmente sono in palestra circa 13 h settimana, piu’ spostamenti auto, per far capire al pubblico che impegno reale sia) e per non poter organizzare riunioni

– difficolta’ quindi a far passare il messaggio su cui basiamo il nostro approccio (FAR CRESCERE L’ATLETA ANCHE COME UOMO, METTENDO IN SECONDO PIANO IL RISULTATO DELLA GARA SINGOLA PROSSIMA). Difficolta’ perche’ credo che a chiacchere siamo tutti d’accordo, poi nell’applicarlo dopo le prime sconfitte credo sia difficilissimo. L’allenatore medio italiano si sente un campione se vince e un coglione se perde; il pubblico e l’utenza in gran parte lo giudica secondi questo parametro. Motivo per cui il pericolo di sterzare immediatamente e mettere in discussione la tipologia del lavoro fatto con le relative scelte, e’ sempre altissimo.

Ci sara’ un motivo per cui gia’ ai nostri livelli solo l’Atletico Basket nel passato e’ riuscita ad arrivare in serie C con solo giocatori del proprio vivaio?!!?? (ricordo che intorno a noi ci sono societa’ che hanno il triplo se non il quadruplo del vivaio nostro, oltretutto.)

So bene che con le sconfitte escono i problemi che vengono messi sotto il tappeto da anni; e qui dobbiamo noi allenatori (tutti!!) fare quadrato nel pubblico e fare a “cazzotti” nel privato se abbiamo idee di vedute; perche’ solo col confronto duro ma sincero, si possono sistemare i problemi grossi.

La gestione del gruppo 2007, U15, sta proseguendo? E’ un buon gruppo, peccato scarso numericamente. Abbiamo perso 3 ragazzi che hanno cambiato sport (sono un inguaribile romantico sul tema, spero ancora di rivederli in palestra con noi) e inserito 3 nuovi, rimanendo 11 in tutto. Il numero giusto sarebbe oltre 16 a parer mio, anche per dare giusta concorrenza.

Io ammetto di non essere espertissimo dell’eta’, di solito applico i miei metodi a ragazzi piu’ grandi. Certo i problemi che affronto quotidianamente sono tanti e diversi tra loro. Con la mia passione spero di trasmettere loro qualcosa, con tanta tanta difficolta’. Ultima in classifica e’ la parte tecnica!

La missione e’ oggi utopistica; portare questi ragazzi a un livello alto di aggressivita’ sportiva, fisicita’ e anche concentrazione. Livello che sia chiaro a oggi, tramite genitori, parenti, scuola non hanno. Ecco perche’ utopistico; bisogna essere folli per portare in qualche ora settimanale un ragazzo a stare concentrato e magari buttarsi per recuperare un pallone quando il suo carattere (formato tramite giusti insegnamenti, nessuna critica ma solo constatazione del fatto) gli dice di non farlo.

Passato poi questo step si dovrebbe cercare di far capire che lo sport di squadra ti dovrebbe portare a ragionare di squadra appunto. Cosa significa? Significa che la parola IO non esiste. Esiste solo il NOI. E su quel noi, tu singolarmente hai tante responsabilita’(parteciapre agli allenamenti, usare tante energia per mettere in difficolta’ un compagno cosi che sia piu’ pronto alle partite, contribuire a migliorare le dinamiche del gruppo proprio sui piu’ deboli e timidi).

AI nostri ragazzi voglio davvero bene, per esser presente davvero faccio i salti mortali. Ma e’ di difficile gestione perche’ sono molto ricettivi sulla parte tecnica ma scarsamente impegnati sulla parte fisica e di concentrazione (parte che nel passato faceva “il cortile” dove si giocava con ragazzi piu’ grandi e quindi o ti adeguavi o eri escluso!).

A oggi per loro far fatica sorridendo (mio motto) e’ abbastanza lontano; solo facendo quadrato tra societa’, allenatori, genitori e ragazzi ce la potremo fare.

Le prime scoppole dal campionato (la scelta del Gold andava in questo senso per me, anche se forse qualcuno aveva aspettative migliori) sono in parte servite; servite perche’ abbiamo poi dimostrato di poter giocare ai livello dei migliori…..solo che lo dimostriamo per 7 minuti, 15 minuti ma mai e poi mai per 40 minuti. Appena sorge la fatica o un avversario “troppo aggressivo”, il carattere attuale viene fuori e io allenatore provo a spronarli con urli e spinton i(da cui so bene di sembrare mezzo matto) ma con poco successo attuale.

Forse non sono mezzo matto ma sono matto del tutto; matto perche’ io ci credo di poterli portare a giocare a basket coi senior entro 2/3 anni. Ma solo un matto puo’ vedere qualcosa su cui gli altri invece dicono “impossibile!!”

Sicuro penso che vadano usati modi diversi da quelli che a oggi hanno formato il carattere attuale dei ragazzi, altrimenti la vedo dura ad avere risultato diverso senza cambiare i fattori.

Certo da solo non riusciro’, lo dico schiettamente; la mia passione, l ardore nell insegnare e spero anche la vicinanza percepita serve per dire ai miei ragazzotti “impegnati di piu’ , io ti saro’ sempre al fianco per rimediare ai fallimenti che inevitabilmente ci saranno”. Ma il passo decisivo lo deve fare il ragazzo!

Il tuo parere sul risultato della prima squadra senior ? Inutile negare. La prima ondata del gruppo 95 e poi 98 si e’ di fatto esaurita. Senza trovare colpevoli, sono cose che accadono. Ho solo un grande dispiacere per non aver fatto capire l’importanza del vero gruppo (altro che darsi dei 5 in giro o peggio di fare proclami social) e la fatica di chi era alle spalle della prima squadra per sostenere una crescita che ha portato bimbi dalla prima divisione fino alla serie c con salvezza senza playout.

Quindi ora bisogna guardare avanti, venivamo da due annate problematiche, con aggiunta del covid. Di fatto nessun senior e’ rimasto da anni scorsi (citiamo Martelli che aveva pero’ pochissimo spazio e Tognaz che si stava mettendo in mostra ma non era certo considerato basilare come invece lo e’ oggi) e quindi in societa’ abbiamo deciso di accettare la retrocessione in serie D, senza sconti e scorciatoie.

Abbiamo inoltre deciso di non inserire giocatori senior fatti per aiutare il gruppo nei momenti di difficolta’ (sembra una scelta folle, ma e’ l’unica se vuoi veramente far crescere i tuoi ragazzi…… chi crescerebbe mai se nel momento duro la palla va in mano sempre a un altro???!!!);

ci aspettavamo una partenza piena di scoppole e poi una ripresa nel finale di girone di andata. Invece siamo partiti inaspettatamente bene (2 vittorie e tante mini sconfitte) per poi implodere leggermente nel recente. I ragazzi e i coach hanno lavorato bene, colmando il primo gap in zero tempo; a mio parere pero’, hanno poi giocato con meno foga (quando ti senti pronto al livello in cui giochi…..), meno paura sana e da li’ sono venute alcune sconfitte importanti da cui i dubbi sul gruppo sono venuti fuori.

Cosa bisogna fare in questi momenti? Bisogna allenarsi bene, forte e con intensita’ reale. No retropensiero. La societa’ dare sicurezza ai coach. I coach devono spronare i giocatori, sempre dando la sensazione di essere al loro fianco. E non incolparsi vicendevolmente (come tutto il mondo sportivo invece fa, secondo me!). I giocatori dare il 100% in campo sulle direttive dei coach, senza pensare a maggio 2022. Bisogna pensare allenamento su allenamento, rispondendo singolarmente a questa domanda:

sono migliorato da settembre a oggi? (tecnica, concentrazione, gruppo, grinta). Cosa posso fare io giocatore per il bene della squadra (la risposta non e’ faccio un canestro, sia chiaro!)?

E sulla risposta degli attori, vedremo il risultato finale.

Il gruppo e’ validissimo secondo me; sono quasi tutti da formarsi come giocatori senior, ma la base sarebbe buona.

Sull’ umore mi auguro che incida anche il campionato U20 dove attualmente siamo imbattuti (non e’ facile non incappare mai in una giornata storta e far giocare tutti e 12 i convocati) e credo ci saranno playoff interessantissimi (in tanti inseriranno nel finale i giocatori migliori che a oggi sono aggregati solo alla loro prima squadra!). .

Forza reds io ci credo!!